Uova di Pasqua e fiori di Canapa

È di nuovo Pasqua —e Pasquetta, come ogni anno. Ma negli ultimi 13 mesi è successo tanto e niente, seconda i punti di vista. È trascorso poco più di un anno dall’inizio del lockdown in Gran Bretagna. Un anno di pandemia, mascherine, gel per le mani, distanze, divieto di viaggi svaghi bagordi e socializzazioni varie. Devo anche aggiungere cambio di domicilio temporaneo, nel mio caso. Mentre tutto è sospeso in aria il mondo riflette su che strada percorrere dopo la fine di questa pandemia, che ha messo tutti a riposo forzato.

Attenendoci alle regole nazionali, ci siamo riunite in 6 per il pranzo pasquale. Sei donne dai quaranta ai 94 anni, tutte in buona salute, prive di malumori e con una parte del nostro DNA in comune; per celebrare una festa tradizionale come la Pasqua e approfittare della festività per stare insieme.

La tavola è imbandita. Il cibo arriva fumante su teglie di alluminio con nuvolette di odore succulento. Niente di esotico. Oggi ci siamo affidate alla cucina siciliana e per esserne sicure al 100% abbiamo ordinato un abbondante pranzo Pasquale bello-e-pronto. A nessuno di noi andava di cucinare. Festa vuol dire essere libere di fare quello che si vuole. Quindi niente pentole e niente piatti da lavare.

Ci sediamo ai nostri posti, e in pieno rilassamento ci serviamo le vivande a vicenda: dalle lasagne ai carciofi arrostiti, dall’agnello alle patate e  ai peperoni al forno. Mi sono solo concessa uno strappo alla regola,  ho preparato il biancomangiare, un dolce siciliano fatto con latte di mandorla e ciambelle, coperto di mandorle tritate fragole kiwi e gelsomino.

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