Il Sostituto

La dottoressa è andata in vacanza, lasciando il nome e l’indirizzo del suo sostituto

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Il Sostituto ci indicò lo studio. ‘Prego. Accomodatevi. Vengo subito’, e continuò a scambiare dei messaggi importanti con l’infermiera, che si era alzata dalla scrivania e stava in piedi davanti alla barriera protettiva di plastica, dell’era Covid.

Ci sedemmo su due sedie di pelle dalle gambe abbondanti e ben tornite. Mentre aspettavo non potei non notare un grande crocifisso che pendeva dal muro. Dire grande non è un’esagerazione, enorme piuttosto, anzi gigantesco; mi sembrava che occupasse tutta la stanza e che le sue braccia di terracotta si allungassero sino a toccarne gli angoli. La schiena era ben incollata su una base di legno, forse un pezzo imponente di una grande quercia abbattuta a colpi d’ascia. Tutto il resto nella stanza scompariva dietro il crocifisso, nel senso che non riuscivo a notare nient’altro.

Il Sostituto arrivò dopo dieci minuti, ma mi erano sembrati 10,000 anni. Appena egli entrò, il crocifisso ritirò le braccia e si accomodò sulla barella di legno di quercia, sempre enorme ma non più gigantesco.

C’eravamo, noi due da un lato, e loro dall’altro. Noi sulle sedie di pelle; il dottore e il crocifisso dietro lo schermo di plastica. Era come guardare dentro una navicella spaziale che non orbitava sperduta nell’universo, ma nello studio medico. Dopo alcuni convenevoli, spingiamo il referto attraverso l’apposito buco, come se fosse una buca delle lettere, ritagliato alla base dello schermo che lo proteggeva da noi. Il Sostituto lo prende, sporgendosi leggermente, e lo guarda attentamente, visibilmente soddisfatto.

A quanto pare la paziente, pur avendo quasi cent’anni, è in ottima salute. Il Sostituto ci chiede se queste siano veramente le sue analisi, visto che sembrano quelle di una giovincella. Ridiamo tutti, anche il crocifisso. Non so come, all’improvviso, la conversazione a tre, sia diventata a quattro. Il Sostituto, come se fosse del tutto normale, fa segno con il dito dietro di lui, e invita il signore crocifisso a prendere parte alla conversazione. Guardo in alto, e mi aspetto di sentire, da un momento all’altro, una voce che viene da lontano, ma non succede nulla.

Poi, con aria misteriosa e solenne, e alzando nuovamente il dito in alto, dice, ‘In confronto a quello che sa Lui noi non sappiamo nulla.’ Vorrei rispondergli che se ci dà l’indirizzo ce ne andiamo via subito, ma rimango immobile, e capisco il motivo per cui il crocifisso è tanto grande. Non è una semplice decorazione o un simbolo religioso, come succede di solito, ma è l’aiutante del Sostituto.

I due uomini di fronte a noi, uno con il camice bianco, l’altro con il panno bianco, sembrano entrambi irreali, ma non riesco a decidere chi lo sia di più.

Il Sostituto, ora parla della paziente, e di come il signore, inchiodato alla quercia, non la voglia in paradiso. Non ho parole. La navicella spaziale ha decollato a quote inimmaginabili. La realtà è molto lontana da noi tre, anzi quattro, in questa stanza.

Per fortuna non abbiamo più niente da dirci e andiamo via. Il crocifisso rimane fermo con le mani in alto, e il sostituto rimane seduto. Mi chiedo se sia stato un sogno. Certo, la scienza non ha tutte le risposte, lo so, ma un crocifisso di creta che parla attraverso la voce di un medico non l’avevo mai visto prima. Sono abbastanza sorpresa, ma non troppo. Dopotutto siamo in Sicilia, e quando mi imbatto in personaggi Pirandelliani mi fa sempre piacere. Finché Pirandello vivrà attraverso gli abitanti di questa terra, che descrisse tanto bene e rese popolare in tutto in mondo, c’è sempre la speranza di non essere fagocitati dalla cultura dominante del momento.

Anche se tutto promette bene, anzi benissimo, il nostro caro Sostituto sarà sottoposto ad un rigoroso esame, per stabilire se è degno del titolo di ‘Personaggio Pirandelliano Vivente’.

Vediamo quali sono le caratteristiche dei personaggi del noto drammaturgo siciliano.

“I personaggi pirandelliani sono tipicamente “trasgressivi“: rompono l’ordine universale o la consuetudine, improvvisamente non si riconoscono nella routine che da sempre ha caratterizzato la loro giornata.”

Fin qua, tutto fila. Il nostro aspirante personaggio è sicuramente trasgressivo, Non rompe solo l’ordine macrocosmico e microcosmico, ma anche quello soprannaturale. In quanto alla routine, siamo andati ben oltre, tanto che la parola ‘realtà, non ha più nessun significato.

“Infrangere gli schemi abituali (ciò che Pirandello definisce “forma”) significa soltanto entrare nella “vita”, diventare puro essere. Non esiste una concezione assoluta della realtà, poiché essa è molteplice e imprevedibile.”

Il Sostituto ha sicuramente buttato la maschera, cioè la forma, ed è entrato nella “vita”, diventando non soltanto puro, come dice la citazione sopra, ma puro spirito. Ora posso conferire al caro Sostituto, a pieni voti, il titolo di Personaggio Pirandelliano Vivente. Congratulazioni!

8 pensieri riguardo “Il Sostituto”

  1. “Ci sedemmo su due sedie di pelle dalle gambe abbondanti e ben tornite.”

    Mi piace quest’ apertura del tuo racconto un po’ surrealista!
    Io mi sono immaginata al suo posto una donna grassoccia, di mezza età con veletta e ben incipriata con gambe abbondanti e ben tornite! E il Sostituto poi lasciato innominato con quel suo crocifisso quasi parlante è stupendo!
    Secondo me potresti sviluppare questa storia in commedia con dialogo. Il titolo: Il Sostituto.
    You fired my imagination!

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      1. Certo che lo so che era un uomo. Il titolo lo dice. Il fatto che lo hai lasciato senza un nome proprio, ha rafforzato quel senso di irrealtà che c’è nel tuo racconto.
        E’ l’immagine della poltrona di pelle e nella sua descrizione che mi ha fatta volare nel mondo immaginario!
        Forse quell’immagine te la rubo!

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  2. Sì, avevo capito anch’io che Gemma si riferiva alla poltrona di pelle. Quando si legge questo racconto per la prima volta, si prova una forte sensazione di straniamento: il Cristo sulla Croce (il Crocifisso, giustamente) sembra animarsi; la “paziente” non si vede, si accenna solo a lei, eppure lei è il cuore di tutta la vicenda, sembra presentissima. Quando poi ti avvicini all’epilogo, e fai la riflessione sul personaggio Pirandelliano, in quel momento si capisce che i tuoi intenti erano umoristico satirici. Mi è piaciuto molto (I miei 2 cent di consiglio non richiesto: Io taglierei l’ultima parte e lo userei come racconto da mandare in giro per flash literary contest) 🎉🎉🌹🌹🌹

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  3. Silvana o Annapaola, aiuto!
    Una domanda. Io non so controllare la forma dei paragrafi che voglio io.
    Invece è WordPress che me li controlla!
    Come mi libero di questo controllo?

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      1. Grazie per il grande aiuto in un momento così disperato 😩! Non credo sia Putin, normalmente in queste cose è sempre la CIA. Putin poi non credo che sia amante della lingua Inglese.

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